Le zecche

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Le zecche presentano apparato boccale modificato per poter penetrare facilmente attraverso la cute, provvisto di dentellature a foggia di arpione.

Gli Argasidi sono comunemente chiamati "zecche molli", in quanto il dorso, dall´aspetto cuoioso, non presenta placche chitinose, che contraddistinguono invece, con uno sviluppo maggiore o minore tra maschi e femmine, il dorso delle "zecche dure", appartenenti alla famiglia degli Ixodidi.

In genere le zecche stanno sul corpo dell´ospite per un periodo di tempo di alcuni giorni, durante i quali si alimentano; si lasciano poi cadere sul terreno, ove possono resistere al digiuno per tempi straordinariamente lunghi (sino a parecchi mesi) in attesa di un ospite a cui aggrapparsi per effettuare un nuovo pasto di sangue. Tale procedura si ripete almeno tre volte, prima che la zecca raggiunga la maturità e, lasciatasi nuovamente cadere a terra, ovideponga.

Gli Ixodidi passano pressoché indifferentemente dal cane, al gatto, alle pecore, ai bovini e, a volte, anche all´uomo.

Tra le "zecche dure", le specie più note e frequenti sono Ixodes ricinus L. e Rhipicephalus sanguineus Latr.. Quest´ultima ha assunto importanza crescente con l´accentuarsi del fenomeno del randagismo dei cani, risultando particolarmente presente nelle aree di periferia urbana gravemente degradata, ove si annida tra le sterpaglie, negli assiti di orti di fortuna, in depositi abusivi di rifiuti, eccetera. Insieme ad Ixodes ricinus, può essere introdotto nelle abitazioni da cani e gatti infestati.

Frequenti sono le colonizzazioni causate da Argas reflexus F., o "zecca dei colombi". Grazie al corpo molto appiattito quando è a digiuno, A. reflexus riesce ad annidarsi nelle crepe dei muri, nei sottotetti, addirittura nei fori prodotti dai tarli negli infissi in legno, uscendo nelle ore notturne alla ricerca delle vittime. A. reflexus attacca frequentemente l´uomo, soprattutto durante le ore di riposo notturno. Generalmente non ci si accorge subito della puntura, pressoché indolore, possedendo la zecca una saliva dall´effetto lievemente anestetico. Successivamente, però, si manifestano reazioni eritematose, a volte edemi localizzati o addirittura shock anafilattici.