Di solito, le infestazioni di pulci nell'ambiente urbano sono causate da Ctenocephalides canis Curtis (pulce del cane), C. felis Bouché (pulce del gatto), Nosopsyllus fasciatus Bosc. (vivente sui roditori).
Le uova sono deposte, sino a circa 500, in ambienti poco puliti, con presenza di detriti organici, di cui le larve, allungate e caratterizzate da movimenti vivaci, si nutrono. Trascorso un periodo di tempo variabile da 3 settimane sino a circa 20 mesi a seconda delle condizioni climatiche, l'insetto si impupa, in un piccolo bozzolo sericeo.
L'insetto adulto è in grado di restare in tale bozzolo, a digiuno, anche per più di un anno. Nel momento in cui un animale passa nelle vicinanze, le vibrazioni indotte sul terreno determinano l'immediata fuoriuscita delle pulci dal bozzolo, per avventurarsi, fameliche, sul potenziale ospite. Si spiega così perché a volte si possa essere aggrediti da miriadi di pulci, all'improvviso, senza potersi rendere conto della loro provenienza.
I locali più frequentemente infestati sono le cantine, i magazzini, i cunicoli ingombri di cavi e tubazioni, nonché i giacigli di cani e gatti.
Nelle case l'abitudine ad introdurre in particolare cani e gatti, associata alla frequente presenza di moquette, in cui inevitabilmente si accumulano detriti organici, facilita l'insediarsi delle pulci.
Le pulci possono trasmettere anche all'uomo il tifo murino, nonché risultare a volte ospiti intermedi di Staphilococcus spp., Bacillus pyocyaneus e delle larve di diversi Platelminti.