Conoscere e combattere le Formiche e Termiti
Monomorium Pharaonis
Le operaie sono di colore giallo-ocraceo, tendente al rossastro.
La specie può presentarsi in raggruppamenti di migliaia di individui, ciascuno
con alcune regine.
Si rinviene comunemente in case, supermercati, alberghi ed industrie alimentari;
è una specie lucifuga che predilige gli ambienti caldi; è onnivora e si ritrova
più frequentemente in prossimità di succhi di frutta, mostarde, sciroppi e
dolciumi. I nidi vengono costruiti sotto i pavimenti, in interstizi e fessure,
sia all'esterno che all'interno delle fabbriche e sono difficili da
rintracciare, in quanto l'insetto visita ambienti anche molto distanti,
percorrendo fessure in prossimità dei basamenti degli edifici, risalendoli a
volte dall'esterno, utilizzando gli interstizi tra tubazioni e muri.
È un possibile vettore di microrganismi patogeni.
Formica Argentina (Linepithema -Iridomyrmex- humile )
Si rinviene nelle regioni centro-meridionali e risale lungo il litorale
tirrenico, sino alla Liguria.
Le operaie sono di colore variabile dal giallo scuro al bruno, con zampe molto
lunghe. I maschi sono di colore bruno lucente, con zampe ed antenne chiare.
La formica argentina ha bisogno di un clima caldo-umido e di cibo abbondante,
sia glucidico che proteico.
Le infestazioni di solito hanno inizio da fessure nelle pareti o nei pavimenti.
In altri casi le colonie di formiche penetrano negli edifici attraverso le
porte, passando a fianco degli stipiti delle medesime e utilizzano per i loro
trasferimenti le condutture coibentate.
Ogni nido possiede migliaia di operaie e parecchie regine, e questo rende
particolarmente difficoltosa la lotta.
Formica Delle Zolle (Tetramonium Caespitum)
Le operaie sono di colore nero o bruno scuro; i maschi sono di colore nerastro
ma con antenne e zampe rossastre.
Nei locali delle industrie si annida di solito nelle fessure dei pavimenti, però
frequentemente gli attacchi provengono dall'esterno; in questo caso i nidi si
trovano in screpolature dei marciapiedi, da dove poi le operaie si avventurano
alla ricerca di cibo. È una specie onnivora, con operaie particolarmente
aggressive.
Termiti
Gli Isotteri o térmiti (Isoptera BRULLÉ, 1832) (dal greco iso, uguale e ptera
ali) sono un ordine di Insetti terrestri, sociali, di piccole o medie dimensioni
[1], noti allo stato fossile già nel Terziario.
Sono insetti alati [2], meiotteri o atteri, con livree di colori uniformi,
pallidi o poco vivaci, e con esoscheletro di solito di debole o mediocre
consistenza [3].
Presentano un polimorfismo anfipecilico, con maschi e femmine fecondate
inizialmente alati [4] e maschi e femmine sterili (operai e soldati) sempre
atteri, monomorfici o polimorfici.
Le termiti sono organismi xilofagi (cioè divorano legno); la loro importanza
ecologica dipende dal fatto che l´equivalente di un terzo di tutta la materia
prodotta ogni anno dalle piante viene divorata da loro. In un ecosistema
terrestre, la produzione di materia vivente è pressoché ininterrotta, e se essa
non venisse demolita con una velocità correlata a quella con cui viene formata,
dopo poco tempo il sistema entrerebbe in crisi, perché verrebbero a mancare sia
lo spazio per i nuovi organismi, sia i materiali per continuare la produzione.
La distruzione del legno, delle altre parti vegetali e degli altri residui
organici, assicura la liberazione di nutrienti nel terreno che, in tal modo,
diviene fertile.
Con le loro robuste mandibole esse frantumano la massa legnosa e se ne nutrono;
inoltre l´alimento viene distribuito tra gli individui della colonia mediante il
rigurgito bocca a bocca (trofallassi oro-orale), o anche mediante trofallassi
oro-anale.
Con la trofallassi le termiti si passano anche i protozoi ed i batteri
simbionti. I batteri sono utili per la digestione della cellulosa, che essi
trasformano in lipidi. Molto spesso essi sono ospitati nei protozoi che, in
cambio dei nutrienti lipidici, forniscono loro l´ambiente adatto ed altri
prodotti metabolici.
Solo una piccola parte dei protozoi viene digerita dalle termiti, quale alimento
proteico per sopperire alla mancanza di proteine nel legno. Si ha, dunque,una
cooperazione fra le popolazioni di batteri e di protozoi, nei quali i batteri
possono penetrare attivamente, una cooperazione tra la termite e la comunità di
microrganismi che vive nel suo intestino. Questa cooperazione riconduce la
biocenosi al biotopo e chiude la catena trofica degli ecosistemi abitati dalle
termiti.
Tassonomia
L'ordine raccoglie circa 2800 specie raggruppate in cinque famiglie:
Mastotermitidae, Hodotermitidae, Kalotermitidae, Rhinotermitidae, Termitidae.
Alcuni sistematici classificano, forse più opportunamente, gli Isoptera in sette
Famiglie, scorporando i Termopsidae ed i Serritermitidae, ma su ciò non vi è
ancora piena concordanza di pareri tra gli specialisti dell'Ordine..
In Italia sono presenti due specie in pianta stabile, il Kalotermitide
Kalotermes flavicollis FABRICIUS ed il Rinotermitide Reticulitermes lucifugus
ROSSI. Ultimamente si sta importando, causa trasporti internazionali, una nuova
termite della famiglia dei Kalotermitidi, la Cryptotermes brevis, originaria
della zona Indio-asiatica. È stata localizzata solo in alcune in città italiane,
specialmente al centro-sud.
Morfologia
Il cranio è prognato o subprognato, libero, abbastanza mobile, di forma e
dimensioni varie a seconda delle specie e/o delle caste; in certi casi ("soldati
nasuti") è prolungato dorsalmente ed anteriormente in una sorta di tubulo al cui
apice si apre il dotto della ghiandola frontale, frequentemente fornito di solco
epicraniale variamente sviluppato.
Occhi e 2 ocelli, o mancanti.
Le antenne sono di modesta lunghezza, moniliformi, composte di un numero di
antennomeri tra 9 e 32 [5].
Apparato boccale masticatore. Labrum sviluppato, ma assai variabile nella forma
e talvolta allungatissimo. Mandibole robuste, di forma e dimensioni varie,
talora (nei soldati) enormi,, mostruose o asimmetriche, talora piccolissime o
subatrofiche. Mascelle con lobi distinti, galea spesso con bisegmentata, lacinia
sclerificata e distalmente fornita di formazioni spiniformi, palpi 5-articolati.
Labium con submento e mento fusi assieme e con premento provvisto di glosse,
paraglosse e palpi 3-articolati. Collo con scleriti cervicali.
Torace depresso e con noti ampi. Protorace libero ed a volte più grande dei
segmenti seguenti; questi ultimi sono simili tra loro.
Zampe ambulatorie, simili tra loro, con coxe grandi e ravvicinate, tarsi
comunemente di 4 articoli, raramente 5-articolati o imperfettamente
5-articolati, pretarsi con 2 unghie e forniti, o no, di arolio.
Ali grandi, membranose, subuguali (da cui il nome) [6], con venulazione
primitiva o ridotta, e priva di nervature trasverse (queste ultime spesso
sostituite da un finissimo ed irregolare reticolo); ad eccezione dei
Mastodermatidi le ali presentano subprossimalmente una linea trasversa
preformata di rottura (detta "solco omerale"), lungo la quale si spezzeranno
dopo il volo prenunziale, lasciando attaccata al torace la cosiddetta "squama
omerale".
Addome sessile, composto da 10 uriti, con l'XI urotergo fuso con il X, e l'XI
urosterno ridotto e rappresentato da un paio di paraprocti. VII urosterno molto
grande nella femmina, in cui ricopre, completamente o parzialmente, l'VIII ed il
IX. IX urosterno provvisto, o no, di stili in ambedue i sessi [7]. Cerci 1-8
articolati.
Anatomia
Sistema nervoso. Apparato centrale variamente sviluppato, in relazione al
cerebro ed agli occhi, nella casta riproduttrice ed in quella sterile. 3 gangli
toracici e 6 addominali.
Apparato digerente. Canale alimentare più o meno convoluto, con stomodeo fornito
di ingluvie e di ventriglio ad armatura più o meno sviluppata. Mesenteron
abbastanza lungo e tubolare e provvisto, nelle specie più primitive,di 4-5
ciechi gastrici. Proctodeo con colon spesso separato dall'ileomediante una
valvola, assai dilatato nelle specie che ospitano Protozoi simbionti.
Apparato tracheale Presenta 10 paia di stigmi (2 al torace e 8 addominali) e
trachee anastomizzate.
Apparato circolatorio Vaso dorsale sviluppato e 8-10 paia di ostioli.
Apparato escretore Presenta 2-8 tubi malpighiani.
Apparato secretore. Ghiandole del labrum, in esso incluse, che sfociano nella
nella volta alatina (mancano nelle immagini e d in qualche soldato); ghiandole
mandibolari (in Kalotermes flavicollis F. secondo Lambinet costituite da due
tipi di cellule: grandi e secretrici e piccole generanti nuovi canalicoli
ghiandolari); ghiandole labiali (o salivari) acinose, fornite di serbatoio e
sfocianti nella prefaringe, particolarmente sviluppate negli operai, ed
addirittura enormi nei soldati di Pseudacanthotermes SJÖST [8]; "ghiandola
frontale", caratteristica dell'ordine (e delle Famiglie dei Rinotermidi e dei
Termitidi), che si origina dalla differenziazione di un gruppo di cellule
epidermiche della zona mediale-dorsale del capo, reperibile in tutte le caste,
ma specialmente sviluppata e complessa nei soldati, dove assume talora [9]
dimensioni tali da raggiungere l'estremità caudale dell'addome, sboccante
mediante un poso che si apre in un'area depressa edepigmentata detta "finestra"
o "fontanella" [10] innervata da un nervo fontanellare proveniente dal cerebro,
la cui funzione è ancora problematica, ma in alcuni casi difensiva [11].
Ghiandole epidermali sternali ( negli urosterni IV, o V, ovvero , nelle
Mastotermitidi, III, IV, V); queste ghiandole sono presenti in tutte le caste ma
si involvono negli anfigonici funzionali, secondo Noirot, e secernono un
fermone-traccia; numerose ghiandole tegumentali. Apparato endocrino
retrocecebrale con corpi cardiaci fusi posteriormente e corpi allati pari.
Apparato riproduttore. Ovari a numero molto variabile di di ovarioli panostici,
spermateca ed un paio di ghiandole colleteriche simmetriche, costituite d
numerosi tubuli. Ovopositore formato da tre paia piccole valve in Mastotermes
FROGG. e dai rudimenti del loro primo paio in altri generi. Testicoli
plurifollicolari, ghiandole accessorie variamente sviluppate e vescicole
spermatiche più o meno ridotte. Gonotrema fra VII-VIII urosterno. Organo
copulatorio membranaceo. Gli organi genitali nelle termiti sono ben sviluppati
quasi solamente negli anfigonici. Negli operai e nei soldati essi si presentano
più o meno abortiti, nonché talora completamente atrofizzati (come in
Hospitalitermes monoceros KOEN.) [12].
Polimorfismi funzionali
Polimorfismo funzionale di casta
A: re primario;
B: regina primaria;
C: regina secondaria;
D: regina terziaria;
E: soldati;
F: operaia
Gli Isotteri sono Insetti paurometabolici o pseudoametabolici, con stadi più o
meno pronunciati di quiescenza nello sviluppo postembrionale, ovipari e
normalmente anfigonici. In qualche Genere è stata osservata partenogenesi
telitoca.
Gli Isotteri vivono tutti in società coniugali persistenti (pluriannuali),
costitute da un numero vario, talora enorme, di individui che presentano un
polimorfismo anfipecilico molto notevole [13]. Nelle loro popolazioni è
possibile infatti riconoscere due caste principali: quella dei riproduttori e
quella degli "sterili", ambedue comprendenti tanto maschi quanto femmine, ed
ambedue suscettibili di includere sottocaste temporanee o stabili, ed anche
intercaste. Le caste spesso si confondono per via dell'esistenza di forme
intermedie. La struttura castale poi varia a seconda delle Famiglie, Generi e
Specie.
Casta riproduttiva
Anfigonici immaginali
(detti anche "sessuati immaginali", "forme macrottere", "adulti di prima forma")
Rappresentano la casta ancestrale. Sono maschi e femmine aventi esoscheletro
abbastanza consistente, livree dai colori piuttosto carichi, grandi ali
membranacee, occhi composti normali, spesso due ocelli e gonadi perfettamente
funzionanti. Fuoriescono dal nido per un volo prenunziale, dopo di che perdono
le ali e fondano (in coppia) nuove società di cui divengono "reali veri" ("re" e
"regina"). Le femmine, via via che progrediscono nell'età, subiscono un
accrescimento post-metamorfico rimarchevole dell'addome (fisogastria), previa
estensione delle sue membrane intersegmentali, che è limitato nelle specie
primitive ma diviene grandissimo nelle specie più evolute che costituiscono
colonie molto popolose.
Enorme sviluppo dell'addome in regina di Coptotermes formosanus
L'addome può diventare centinaia di volte più grande di quanto era al momento
della sciamatura; in esso si ha un enorme sviluppo degli ovari, gli ovarioli si
allungano ed aumentano di numero fino ad alcune migliaia ed aumenta enormemente
la massa di emolinfa; si riscontra anche un accrescimento del corpo adiposo, che
si riorganizza, l'ingrandimento del vaso dorsale, l'ipertrofia delle trachee
addominali, dei corpi faringei e dei corpi allati, l'allungamento dei tubi
malpighiani, l'allungamento e la specializzazione del mesenteron [14]; nonché,
per converso, la scomparsa (per istolisi) dei muscoli alari, la degenerazione di
quelli mandibolari, della parte interna degli occhi, delle ghiandole salivari,
ecc. Le "regine" sono quindi trasformate in mostruose fabbriche di gemi, non
possono assolutamente più spostarsi, fino al punto da non riuscire a toccare con
le zampe il pavimento della cella reale.
Anfigonici neotenici
(detti anche "sessuati neotenici", "forme submacrottere, brachittere o attere",
"riproduttori di seconda e terza forma", "riproduttori supplementari", "reali di
complemento di sostituzione").
Sono maschi e femmine aventi l'esoscheletro meno consistente di quello degli
anfigonici immaginali, livree più chiare, pteroteche lunghe e spesse, o
appiattite, o brevi, o assenti; occhi piccoli o rudimentali, gonadi di notevole
o modesto sviluppo. Possono corrispondere per grandezza e fabbrica a vari stadi
post-embrionali. Possono infatti derivare, in seguito ad una muta, da neanidi,
ninfe o pseudoergati, tutti ontogeneticamente deviati e promossi alla funzione
di riproduttori. I loro caratteri esteriori rimangono pre-immaginali, ma
l'addome delle femmine si ingrandisce con l'età fino quasi a raggiungere le
dimensioni delle regine immaginali. Bisogna ricordare che la facoltà di formare
neotenici diminuisce via via che si sale la scala gerarchico-evolutiva
dell'Ordine, e che nei Termitidi superiori essi non si presentano più. I
neotenici compaiono in numero vario, da poche unità a qualche centinaio, nelle
comunità allorché in queste, per qualsiasi ragione, vengono a mancare i
riproduttori immaginali o, eventualmente, altri neotenici. Se la colonia è
orfanata della coppia reale, essa è sostituita con neotenici di entrambi i
sessi; se è orfanata di un solo sesso, allora è sostituito da neotenici di quel
sesso. Può però accadere che in un termitaio privato solo del re o della regina,
si formino neotenici maschi e femmine. Oltre alla funzione di "sostituzione", i
neotenici possono averne una di "complemento" nei quartieri eccentrici dei nidi
molto vasti.
Pseudoimmagini
(così denominati da GRASSÈ) sono anfigonici provenienti da ninfe del 7° stadio
[15] che, in una comunità orfanata della regina, subiscono prima delle altre la
muta immaginale. Essi si strappano le ali con le mandibole, non si pigmentano
(imbruniscono solo leggermente gli occhi), non sciamano, ma divengono
riproduttori funzionali. Dovrebbero considerarsi come neotenici derivati dagli
ultimi stadi postembrionali.
Anfigonici inutilizzati
(detti anche "reali spuri" o "acrestogonini").
In diverse specie di Termiti alcuni anfigonici, provenienti da ninfe
ritardararie che hanno subìto la muta immaginale dopo la sciamatura degli
adulti, rimangono nel nido e finiscono col perdere le ali (forse per autotomìa,
ma non è ancora chiaro) e col subire una regressione degli organi genitali
(forse per effetti de feromone reale), per cui non presentano alcuna attività
sessuale. Sono ignorati, tollerati o mangiati (in caso di carenza di cibo) dalla
comunità [16].
Casta sterile
Soldati
Termite soldato (Coptotermes formosanus)
Sono costituenti specializzati e nettamente definiti delle società delle Térmiti
[17]; sono individui atteri o subatteri, maschi e femmine (talora, in specie
determinate, di ambedue i sessi, talora solo femmine, talora solo maschi), con
caratteri sessuali secondari esternamente poco o nulla evidenti, fatta eccezione
per alcune specie primitive, e con gonadi più o meno involute, il che porta in
genere alla sterilità [18], caratterizzati da vistosissimo sviluppo del cranio,
dalla sclerificazione della cuticola e dal suo colore più carico, che
contrastano con la scarsa robustezza e col pallore del tegumento delle restanti
regioni del corpo.
Si conoscono due categorie principali di soldati: quella degli individui con il
cranio non particolarmente differenziato e forniti di grandi mandibiole
(poderose e forbiciformi, ovvero allungate rettilinee o ondulate, o anche
asimmetriche avendo la sinistra ritorta, ecc.); quella degli individui col
cranio prolungato in un processo coniforme più o meno vistoso,all'estremità
distale del quale si apre il dotto della ghiandola frontale, e provvisti di
mandibole piccole e vestigiali (i cosiddetti "nasuti") [19]. Gli occhi,
sviluppati o ridotti nelle specie primitive, mancano nelle altre.
I soldati sono monomorfici in certe specie, polimorfici (dimorfici ed anche
trimorfici) in altre; in quest'ultimo caso le varie forme possono risultare,
oppure no, collegate da individui a caratteri intermedi. Il loro numero (il 2 o
l'1 per mille della popolazione), confrontato a quello delle altre caste, è
piuttosto costante, probabilmente regolato dalo stesso meccanismo che determina
le caste. Può subire riduzioni per diversi fattori (adelfofagia compresa), ma di
solito è inferiore a quello degli operai. I soldati provengono da neanidi di
diversa età [20], da ninfe o da pseudoergati; non sono capaci di alimentarsi da
soli e dipendono per il cibo dagli operai o dalle neanidi di età avanzata;
isolati muoiono rapidamente di inanizione. Risultano ugualmente incapaci di
triturare il legno, di scavare il suolo, di impastare terra ed escrementi, di
contribuire alla edificazione del nido. A parte alcuni modesti servigi che essi
possono compiere, la loro funzione è difensiva, particolarmente contro le
Formiche, principali nemici degli Isotteri e dispongono di armi come: mandibole
che tagliano o sventrano (per quanto non sempre interpetrabili come adattamenti
ad una particolare funzione), crani che chiudono come tappi gallerie ed aprture,
secreti viscosi o tossici che vengono talora gettati a due o tre centimetri di
distanza o fatti scorrere lungo la doccia di un lunghissimo labbrum o
volatilizzati in gas mortali, ecc. Essi accorrono allorché nel nido si determina
una breccia; accompagnano, fiancheggiandole le colonne di esploratrici e di
bottinatrici, o anche formano ai loro lati due barriere rivolgendo le teste
verso l'esterno; formano dei cerchi protettivi attorno alle aperture da cui
sciamano gli alati; si dispongono innanzi ed attorno agli operai che lavorano,
ecc.
Operai
Termite operaia
Gli operai provvedono a tutte le necessità della colonia, riproduzione esclusa:
scavano gallerie; costruiscono, riparano ed ingrandiscono i nidi; fabbricano
copertute per le spedizioni di rifornimento; vanno in cerca di cibo; nutrono gli
altri membri della società; raccolgono, trasportano e leccano la covata;
allevano la prole; facilitano la fuoriuscita degli alati sciamanti preparando,
ad esempio, speciali camere periferiche di radunata ed aprendo vie di sortita;
partecipano alla difesa della colunità elevando rapidamente ostacoli per
impedire l'accesso al nido di estranei e mordendo gli avversari; ecc.
Sono individui atteri, maschi o femmine (talora, in una specie determinata, di
ambedue i sessi, talora solo femmine, talora solo maschi), con caratteristiche
sessuali secondarie a volte esteriormente percettibili, a volte no, con gonadi
più o meno regredite, mandibole robuste, esoscheletro poco consistente e colori
pallidi. Vanno visti come forme neanidiali (varie a seconda della famiglia di
appartenenza) che subiscono precocemente un arresto della differenziazione, ma
non un arresto dello sviluppo. Nel corso dell'evoluzione dell'Ordine si procede
però verso una stabilizzazione progressiva della casta. Nelle Tèrmiti inferiori,
infatti, sono in grado di trasformarsi in soldati o in neotenici (quindi
arrivare alla maturità sessuale), a seconda delle esigenze della colonia. Nelle
Tèrmiti superiori, invece, si riscontrano operai stabili, anche se, in caso di
squilibrio nel rapporto numerico delle varie caste, possano ancora evolversi in
soldati.
Pseudoergati
Grandi neanidi di età avanzata differenti dalle ninfe solo per mancanza delle
pteroteche (o per loro estrema riduzione) e di abbozzi oculari visibili. Quelle
che derivano da neanidi della quarta età, dopo avere subito una muta, non
acquistano le pteroteche e costituicono una sorta di ninfe attere; quelle che
derivano da ninfe della settima età, dopo avere subito una muta,riducono o
perdono le pteroteche e anche gli abbozzi oculari. Queste ultime possono
fermarsi in tale stadio o rappresentare degli equivalenti esatti degli operai. I
speudoergati conservano la possibilità di trasformarsi in soldati ed in
prolificatori neotenici.
Intercaste
Nei termitai, più o meno raramente a seconda delle famiglie, si riscontrano
individui aventi caratteri di caste diverse (intercaste). Possono avere
caratteri intermedi tra anfigonici e soldati [21]; di quelli intermedi tra
operai e soldati (più rari dei precdenti); di quelli, infine, che divengono tali
in conseguenza di parassitismi[22].
Regolazione sociale delle caste
In seno alla popolazione di un termitaio si verifica il fenomeno della
"regolazione sociale" (sensu GRASSÉ) dovuto ad un complicatissimo ed integrato
sistema di diversi feromoni [23], alcuni dei quali promuovono, altri inibiscono,
certe specifiche determinazioni, mentre un terzo gruppo agisce stimolando organi
di senso e conduce alla eliminazione di caste (LÜSCHER). Tale regolazione fa sì
che, ogni volte che in una comunità si rompe l'equilibrio del rapporto numerico
tra i suoi costituenti, ad essa segue la formazione di categorie mancanti, e ciò
rispecchia la capacità fisiologiche e morfogenetiche degli individui che non si
sono ancora stabilizzati. Nella maggior parte dei nidi la produzione delle caste
avviene ritmicamente in reazione alle stagioni, e ciò può fissarsi ritmicamente
[24] Noirot pensa che il potenziale evolutivo dell'ordine si sia concentrato,
con l'insorgere della vita sociale, sul piano etologico; afferma anche che
questa evoluzione è avvenita in svariatissime direzioni ed ha condotto alla
formazione di tipi adeguati agli ambienti più diversi. Al livello più evoluto la
società delle Tèrmiti tende a liberarsi delle servitù ecologiche e, invece di
subire l'ambiente, lo adatta ai suoi costumi.
Fondazione delle società
La fondazione delle società degli Isotteri può avvenire per sciamatura, per
propaggine o per sociotomìa.
Sciamatura
È la modalità tipica e maggiormente diffusa. Gli alati abbandonano il nido dove
sono cresciuti di giorno, o più raramente di notte in periodi diversi dell'anno
(secondo le specie ed il clima, ad una data temperatura ed umidità relativa e,
naturalmente, quando hanno raggiunto la maturità fisiologica), una o più volte
l'anno, oppure a piccoli gruppi per diversi mesi, oppure in periodi più brevi ed
in masse imponenti. La maturità riproduttiva si mantiene a lungo, talvolta anche
per alcuni mesi, ma non indefinitamente; dopo un certo periodo di tempo gli
alati perdono questa facoltà e non sono più in grado di lasciare il termitaio
materno, dove invecchiano, degenerano di solito genitalmente, oppure vengono
soppressi. Nei giorni, e particolarmente, nelle ore che precedono l'esodo tutta
la colonia si mostra irrequieta; neanidi o operai, secondo i casi, lavorano per
aprire le vie d'uscita [25], si affollano vicino a tali aperture ed a volte
dilagano fuori per formare una sorta di cerchio di protezione. Nei casi più
complicati sono preparate camere di adunata per i partenti, pedane oblique a
forma di imbuto, camini ramificati o no e di notevole altezza, ecc. Il volo
(prenuziale) non porta le Tèrmiti troppo lontano o troppo in alto, a meno che
non siano aiutate dal vento. Solo una piccola parte di esse, inoltre, si salva
perché la maggior parte vengono divorate da artropodi vari, anfibi, rettili,
uccelli, mammiferi ed anche dalle popolazioni indigene. Spesso i maschi
precedono le femmine nello sviluppo; ne consegue che gli sciami dei vari
termitai di una specie possono risultare diversamente costituiti riguardo al
sesso, il che favorisce la fecondazione incrociata. L'adelfogamia è un fenomeno
abituale e porta a differenziare le specie in sottospecie locali. A volo
terminato e discesi sul terreno gli insetti si mostrano agitatissimi e, prima o
dopo la caduta delle ali [26] si ricercano per unirsi in coppie. Appena la
coppia (tandem) si è formata comincia una sorta di passeggiata (anch'essa
prenuziale), che può durare ore o giorni e che si conclude con lo scavo di una
celletta (detta "copulario") dove si effettuano i primi accoppiamenti e che sarà
in centro di origine del nuovo nido. In alcune Térmiti si riscontrano però
comportamenti diversi [27] [28]
Propaggine
In un comunità normalmente fondata da due anfigonici, a volte accade che neanidi
siano trasportate lontano dal centro originario ed in luoghi collegati con esso
mediante una rete di gallerie. In queste coloniole secondarie si formano
numerosi neotenici che funzionano da riproduttori di complemento. Questo fatto
si verifica sicurmente solo nei Reticulitermes HOLMGR.. [29]
Sociotomìa
In altri casi Grassé e Noirot hanno osservato che una frazione importante della
popolazione di un termitaio (che comprende tutte le caste, ivi inclusi gli
anfigonici alati che debbono ancora compiere il volo prenunziale) fuoriesce dal
nido in colonna, cammina per parecchie ore e fonda un nido ed una comunità nuova
avente per iproduttori anfigonici immaginali o neotenici.
Sviluppo e longevità
L'accrescimento delle comunità degli Isotteri è lento perché coordinato con la
fecondità della regina, che aumenta gradualmente nel tempo, raggiunge il suo
massimo e poi declina.
Dopo che i due reali hanno ultimato lo scavo del copulario, essi si amputano con
le mandibole gli ultimi (3 - 6 o più) antennomeri, riducendo così la propria
sensibilità. La femmina fecondata depone un piccolo numenro di uova (anche più
di un mese dopo la sciamatura) dalle quali nasceranno giovani rappresentanti
della casta sterile [30] (più piccoli di quelli che nasceranno in seguito), che
saranno allevati dai genitori. Alla prima ovideposizione segue un periodo di
riposo, e la prolificazione non riprende finché non siano schiuse tutte le uova
deposte precedentemente. Le uova sono emesse, in genere, isolatamente, ma nei
Mastotermitidi (forme primitive che si riallacciano per vari caratteri ai
Blattoridei) essi appaiono riuniti in masse allungate, costituite da una doppia
serie di 16-24 elementi inclinati sulla verticale con un angolo di 65-80°, ed
agglutinati mediante una sostanza gelatinosa brunastra. La fecondità della
regina varia con le specie: è relativamente modesta nelle Térmiti inferiori
(Mastotermes eccettuati), dove la femmina può deporre solo 200-300 uova l'anno,
ed aumenta via cia che si si sale la scala gerarchico-evolutiva dell'Ordine,
fino a raggiungere, ad esempio, in Macrotermese natalensis HAV. 36 000 uva ogni
24 ore, circa 13 000 000 l'anno, senza considerare che altri Macrotermes
HOLMGR., che hanno femmine più grosse, dovrebbero essere ancor più fecondi. Lo
sviluppo embrionale (almeno nelle specie dei climi temperati) e quello
postembrionale (più rapido nelle comunità anziane), procedono lentamente, ed il
secondo include diverse mute, prima delle quali l'insetto trascorre, in
parecchie specie, un periodo di immobilità completa ("ipnosi" di BUGNION),
coricato su un fianco e con le antenne e le zampe piegate all'indietro lungo il
corpo.
L'accrescimento della comunità è correlato, oltre che con la fecondità della
regina, con la natura ed il microclima del luogo dove viene edificato il nido.
Vi sono, ad esempio, piccole società costituite da 200-300 individui, che
raggiungono il massimo di popolazione in quattro anni e mezzo e si spengono dopo
sei-sette anni; società modeste, di poco meno di un migliaio di individui, che
si sviluppano in cinque anni e mezzo e si estinguono in dieci anni circa;
società di circa 3000 individui, che si evolvono in otto anni e vivono
sedici-diciassette anni; infine società grandissime, composte da milioni di
individui, che divengono centenarie.
I reali dei Termitidi superiori possono avere una prodigiosa longevità ed
arrivare a vivere 80-100 anni; gli sterili vivono assai meno, parecchi mesi o
alcuni anni.
Di regola un termitaio ospita una sola coppia reale, ma a volte più d'una, ed
allora esse abitano la medesima cella; la cella reale, nelle Térmiti superiori,
presenta alcune aperture, che però non permettono agli anfigonici di uscire e
pareti di notevole spessore: Essa può venire ingrandita quando aumenta la
fisogastria della reginee di trova al centro del nido, talvolta sopra il livello
del suolo talvolta sotto. Se il nido è costruito nel terreno. Si sono però
riscontrati casi di spostamento della sua ubicazione da un punto all'altro
dell'edificio e, quindi, la coppia reale, o almeno la regina, doveva essere
spostata nella nuova sede dagli operai. Il maschio si intrattiene in prossimità
della compagna e la feconda di tanto in tanto. Talvolta re e regina abitano una
camera da Funghi; entrambi sono custoditi dagli operai, che li nutrono, li
leccano, asportano le uova, assorbono il liquido emesso dall'ano dalla femmina,
ecc. Nelle specie meno evolute, con regine di modeste dimensioni, i reali,
mobili ed attivi,, non sono necessariamente e permanentemente chiusi in celle e
sono reperibili, secondo la stagione, in recessi diversi del nido.
Nutrimento
Il regime dietetico degli Isotteri è essenzialmente vegetariano. Questi insetti
si alimentano soprattutto di cellulosa che ricavano da varie sostanze: legno di
piante viventi, secco, marcio, infiltrato da colonie di batteri o da miceli
fungini, foglie, steli, semi, Funghi, Licheni, manufatti (carta, cartone,
ovatta, stoffe di cotone,ecc.). Oltre alla cellulosa fanno parte della loro
dieta alimenti elaborati (stomodeali e proctodeali), sostanze animali (uova di
Térmiti stesse, esuvie, corpi morti, ammalati o feriti, o viventi di compagni di
comunità, Protozoi simbiontici). Visono, ancora, alcune specie eterofaghe, come
il Mastotermes darwiniensis FROGG. (che, a tale riguardo, richiama le sue
affinità con i Blattodei), che attaccano zucchero, cuoio, corno, avorio, lana,
ecc.. L'alimento stomodeale è appresenntato sia da un liqiodo opalescente e
viscoso (che sembra saliva), sia da una sostanza includente frammenti legnosi
rigurgitati. L'alimento proctodeale è costituito da un fluido proveniente dal
colon e contenente protozoi simbionti. Gli escrementi veri e propri invece,
pastosi o liquidi, vengono utilizzati per chiudere fessure o per formare un
cemento che serve a costruire piccoli tramezzi, a confezionare una sorta di
cartone, a spalmare le pareti del nido, ecc. L'alimento proctodeale viene
sollecitato dai richiedenti con varie manovre e perticolarmente con le antenne,
ed il suo scambio fra i membri della società (trofallassi) è estremamente
intenso. Gli alimenti elaborati costituiscono il solo nutrimento per varie
caste, o stadi, della società.
Per rifornirsi di cibo le Tèrmiti, che sono lucìfughe, abbandonano
frequentemente i loro rifugi ed intraprendono spedizioni talora lungo gallerie
sotteranee, talora esternamente, ma proteggendosi con coperture tubolari di
terra o di legno masticato o di sterco impastato, che permettono loro di
camminare e lavorare protette dalla luce, dai nemici ed in condizioni di
confacente umidità; talora infine all'aria libera, sotto la vigilanza dei
soldati e scegliendo di solito ore antelucane o notturne, o anche giornate
nuvolose ed umide. Vi sono Térmiti che immagazzinano provviste vegetali, e
perfino quelle che ammassano centinaia di corpi morti e disseccati dei loro
compagni.
Nidi e nidificazione
In base alla localizzazione del nido, le Tèrmiti sono distinte in terricole,
lignicole ed arboricole.
Termitaio
Dimensioni
I nidi delle Térmiti variano molto come ubicazione, materiali da costruzione,
architettura, complessità, ecc. Tutti però richiedono determinate condizioni
(alto grado igrometrico, elevato tenore di anidride carbonica, oscurità
assoluta) che costituiscono il microclima caratteristico. Fatte salve le
proporzioni, neppure l'uomo può competere con le Térmiti per la grandiosità dei
lavori edilizi [31].
Microclima
I nidi degli Isotteri sono sistemi chiusi, completamente isolati dal mondo
esterno, con cui non vi sono comunicazioni; quando si rende necessario praticare
aperture, esse vengono poi subito tappate. Non esiste una ventilazione che
permetta la penetrazione diretta dell'aria atmosfrica e tutti gli scambi gassosi
avvengono per diffusione attraverso le pareti. Per mantenere costante il grado
igrometrico gli oprai umettano con saliva il pavimento e le parti del nido, e
l'acqua richiesta, perché la saliva non manchi, la vanno ad attingere a grandi
profondità nel suolo, talora fino alle falde acquifere.
Materiali da costruzione
Spaccato di un nido di Macrotermes natalensis
A, lamelle di argilla; B, zoccolo; C, cavità centrale; F,"spugne" a Funghi; G,
gallerie sotterranee; PA, pilastri di argilla; R, cela reale; S, ammassi di
rosume legnoso.
Vi sono specie primitive che scavano il legno e costruiscono nidi relativamente
semplici; altre che utiizzano cartone e sterco, sopra o sotto la superficie del
suolo, sugli alberi, confinati o nascosti altrimenti; altre ancora che li
costruiscono con terra cementata, o sul suolo o contro tronchi d'albero.
Parecchie scavano le loro città esclusivamente sottoterra, o utilizzano terra e
cartone, rivestendo di cartone le gallerie scavate nella terra; alcune Térmiti
di piccole dimensioni costruiscono il loro termitaio sulle pareti dei
giganteschi termitai epigei delle Macrotermitine, istituendo forme più o meno
complesse di parabiosi (o simbiosi sociale), permanenti o accidentali.
Spazi e funzioni
Le costruzioni dei grandi termitidi sono gli edifici più complicati che si
ritrovano nel mondo animale. Grassé distingue in questi nidi quattro sistemi di
cavità:
1) l'abitazione propriamente detta, che comprende le camere ed i vani dove si
trovano i reali, la covata, le provviste ed i giardini di Funghi (endoecia); 2)
la rete di gallerie che mette in comunicazione questo centro con gli limenti ed
i materiali da costruzione, che si estende talvolta a notevole distanza dal
termitaio (periecia); 3) il complesso di corridoi e crateri (non sempre
presente) che si affonda nel termitaio senza comunicare con i primi due sistemi,
e che sfocia esternamente mediante larghi orifizi (esoecia); 4) lo spazio libero
che alcune Térmiti stabiliscono fra il nido ipogeo ed il terreno circostante, ma
che serve raramente come vi di passaggio(paraecia).
Agricoltura [modifica]
Nei nidi delle Térmiti si riscontrano i cosiddetti "giardini dei Funghi" [32].
Si tratta di ammassi spugnosi di frammenti vegetali sminuzzati ed aventi
dimensioni da una nocciola ad una testa d'uomo. Per fabbricarli gli operai
masticano a lungo il legno (o altre parti di piante) impregnandolo di saliva lo
riducono in pasta e lo modellano in sferule che dispongono, comprimendole,
vicine, magari cementadole reciprocamente con altra pasta.
Sezione schematica di un nido di Pseudoacanthotermes EMERS, per mostrare le
camere a Funghi. M,"spugne"; Sc,rosume.
Su questo substrato si sviluppa il Termitomyces HEIM. (Basidomicete Agariaceo),
il cui micelio riveste la spugna, ed i cui filamenti coniodofori costituiscono
masserelle sferoidali , dette "sporodochi"; in condizioni particolari di
ambiente il fungo si riproduce sessualmente. Insieme al Termitomyces vegeta poi
Xylaria HILL (Ascomicete Xilariaceo), che non fruttifica mai nelle spugne,
probabilmente a causa della natura chimica del substrato, del particolare
microclima e dell'azione di una sostanza antibiotica del Basidiomicete. Le
Térmiti non si nutrono degli sporodochi; GRASSÉ ed ALIBERT accertarono che
questi insetti si nutrono, in realtà, della sostanza vegetale trasformata dal
fungo che, mediante le sue potenti diastasi, digerisce la lignina e libera la
cellulosa ed altre sostanze. Gli operai, infatti, rodono la parte inferiore
degli ammassi spugnosi invasi dal fungo, aggiungono continuamente frammenti di
legno e di foglie sopra di essa, e quindi imboccano, per rigurgito stomodeale
(trofallassi oro-orale) certe categgorie di neanidi. KURIR ossdervò, in
Reticulitermes flavipes KOLL. operai e soldati che trasportavano le uova in tali
giardini affinché i giovani appena sgusciati potessero trovare appropriate
condizioni di vita. GHIDINI pensa che gli ammasi funzionino anche come riserve
di umidità ed assicurino al termitaio una costante igrometrica, e LÜCHER
sostiene che le fermentazioni degli ammassi spugnosi mantengano costante la
temperatura.
Sinfili termitofili
I termitai sono anche frequentati da piccoli animali, in maggioranza esapodi
(Collemboli, Coleotteri, ecc.), fortemente adattati alla vita associativa con le
Térmiti, le quali dimostrano di gradire molto le speciali sostanze da essi
prodotte. L'evoluzione morfo-fisiologica di questi ospiti, definiti termitofili,
si è sviluppata parallelamente a quella delle stesse Térmiti.
Prevenzione
prestare attenzione quando: - ci sono focolai già presenti - ci sono grandi
quantità di legno - ci sono piante vicine, soprattutto se malate, morte o
danneggiate - c'è molta umidità nell'ambiente e nei locali - ci sono le travi
annegate nel muro (non isolate) - ci sono strutture attaccate alle pareti - ci
sono zone di condensa - c'è poca luce - c'è poca aria Per questi motivi è
caldamente consigliato l'isolamento delle testate delle travi con nicchie
apposite composte da mattoni pressati per evitare accumuli di umidità, separare
le travi dal muro con 0,5 cm di vuoto per far passare l'aria oppure riempito di
isolante. Nelle biblioteche bisogna aerare gli ambienti, isolare armadi e
scaffali e anche i libri dagli scaffali (per l'accumulo di umidità) con una
movimentazione annuale di tutto l'archivio