La Cimice dei letti (Cimex lectularius) é l'insetto più noto della famiglia degli Emitteri Eterotteri (Heteroptera), probabilmente di origine asiatica, è oggi diffusa in tutto il mondo al seguito dell'uomo, il cui sangue costituisce il suo quasi esclusivo nutrimento.
La Cimice dei letti, che i greci chiamavano Koris e i romani Cimex, è un'insetto di colore rosso mattone scuro e ferrugineo che, se femmina (le femmine sono più grandi dei maschi) può misurare in lunghezza totale da 6 a 8 mm..
Quando è a digiuno ha il corpo molto depresso, ovale e fortemente appiattito. La sua testa è breve, dilatata trasversalmente, subpentagonale, con occhi composti piccoli ma assai sporgenti, con antenne di quattro articoli di normale lunghezza, ed il rostro piuttosto breve che, durante il riposo rimane adagiato e quasi invisibile in un'apposita scanalatura. Il pronoto è largo, espanso lateralmente e profondamente incavato sul margine anteriore, cosicché la testa vi si alloggia e vi rimane protetta fino all'altezza degli occhi.
Il mesonoto è assai più piccolo del pronoto e ad esso sono attaccate le elitre ridotte a piccole squame ovali le quali lasciano compiutamente scoperto il largo addome che ha forma quasi rotonda.
Le zampe hanno media lunghezza e sono munite di tarsi a tre articoli. Alla base delle anche del terzo paio si aprono due orifici attraverso i quali fluisce all'esterno il prodotto delle ghiandole metatoraciche cui si deve il disgustoso odore che ammorba gli ambienti in cui questi Emitteri vivono e ciò che essi toccano.
A differenza dei pidocchi, i quali hanno bisogno di stare a contatto della pelle o sui peli o sulle vesti, dove la temperatura è costante, le cimici non vivono in permanenza sull'uomo e sulle sue vesti ma hanno anch'esse bisogno, per compiere il ciclo vitale, di una temperatura piuttosto alta e perciò si insediano nelle stanze che durante l'inverno vengono riscaldate e nei luoghi più tiepidi della casa.
Sono tuttavia capaci di resistere a temperature basse ma, in questo caso, sospendono l'attività fino a quando l'ambiente non è termicamente adatto. L'estate è la loro stagione preferita e le tenebre sono complici delle loro scorribande e delle loro imprese. Scivolano fuori dalle fessure e dalle screpolature dei muri e dei mobili, da sotto i tappeti, da dietro i mobili, da sotto le carte da parati e gli arazzi e vanno in cerca di cibo. Le guidano prima di tutto l'olfatto poi la temperatura del corpo della vittima. Si arrampicano sui letti e si dirigono, rapide, sicure verso quelle parti del corpo che hanno la pelle più sottile, meglio irrorata dal sangue; I polsi, il collo, le caviglie sono le regioni preferite.
Se il letto non può essere scalato, perchè ad esempio i suoi quattro piedi sono stati posti in altrettanti recipienti colmi d'acqua e con le pareti levigatissime, di vetro o di porcellana, le cimici si arrampicano sulle pareti della stanza, camminano dorso all'ingiù sul soffitto e, giunte sulla verticale della vittima, si lasciano cadere. Lo stato di sonno e l'assenza di luce tornano gradite al massimo a questi Emitteri, anzi normalmente non cercano di pungere se il paziente è sveglio e tiene le luci accese. Ma se sono tormentate dalla fame le cimici divengono audaci e tentano l'aggressione anche nelle condizioni più avverse. Studi di laboratorio hanno dimostrato che in luoghi in cui pullulavano e dove erano state costrette per mesi al digiuno, le si potevano vedere manovrare con ardimento e decisione anche quando la stanza era ben illuminata.
Arrivate nel punto adatto, le cimici affondano il rostro nella pelle e contemporaneamente inoculano una piccola quantità di saliva la quale, non solo ha il potere di narcotizzare la parte colpita e di rendere il sangue non coagulabile, ma di richiamare verso di essa una certa quantità di liquido circolante. La puntura sicché è indolore e la vittima non si accorge di essere stata trafitta altro che dopo molti secondi, talvolta dopo un paio di minuti, quando cioé l'insetto sta per finire o ha già finito di pompare il sangue e, con il ventre gonfio, più lento, ma sempre abbastanza rapido, fugge per tornare al suo nascondiglio dove per qualche tempo rimangono in quiete, ma una volta tornate ad essere smilze, si avventurano di nuovo all'esterno a cercare vittime.
Le cimici hanno odore finissimo e non gradiscono egualmente l'odore di tutte le persone. Vi sono uomini e donne che emanano odore repellente e sono evitate, altre che emanano odore relativamente gradito, altre ancora che olezzano in modo così allettante che le cimici le prediligono. Non trovando vittime di loro pieno gradimento si contentano di altri mammiferi e persino di uccelli. Ad esempio possono succhiare sangue dai cani e in modo particolare da quelli giovani, dai gatti, dai roditori, dai polli e dai piccioni. E se non trovano nessun animale da cui suggere l'alimento, soffrono assai poco. E' provato che possono rimanere a digiuno, pur mantenendo quasi intatte le loro capacità aggressive, per mesi e mesi, anche per oltre un anno. Sperimentalmente sono state tenute prive di cibo per 24 mesi.
Questi insetti, avidissimi di sangue e resistentissimi al digiuno, se vivono in ambienti in cui la temperatura subisce modeste oscillazioni durante il corso dell'anno, si riproducono in qualsiasi epoca e possono avere tre generazioni entro i dodici mesi. La fecondazione ha particolarità assai interessanti. Essi depongono press'a poco negli stessi ambienti in cui si rifugiano nelle ore di sosta, pacchetti di uova di colore grigio perlaceo, lunghe poco più di 1 mm. e larghe mezzo, subellitiche, munite di un piccolo opercolo al polo anteriore.
Complessivamente ogni femmina deposita da 200 a quasi 300 uova. L'incubazione e la durata del periodo preimmaginale dipendono prevalentemente dalle condizioni dell'ambiente, dal cibo e in modo più spiccato dalle condizioni termiche. Soggette a temperatura media, 25°C, dopo 8 giorni le uova si schiudono, ma sono poi necessarie 11 settimane prima che le neonate, dopo aver compiuto 5 mute, giungano allo stato immaginale. E' necessario inoltre che per ogni stadio vitale le larve assumano una certa quantità di sangue; Non cibandosi, o cibandosi scarsamente, il periodo preimmaginale è assai lungo.
Anche le larve possono trascorrere periodi di digiuno lunghissimo senza soffrire. Sviluppandosi in condizioni ottimali di ambiente e di nutrizione, le cimici impiegano soltanto 7 settimane per passare dalla prima età allo stato di immagine.
Il freddo, un freddo improvviso, non solo rallenta lo sviluppo, ma cagiona la morte rapida di questi insetti; anche un aumento di temperatura può essere fatale. Se ad esempio nell'ambiente in cui vivono si raggiungono per pochi giorni 50° C, tutti gli individui giovani e adulti muoiono. L'esposizione al sole della durata di pochi minuti in una bella giornata estiva è sufficiente per ucciderle.
Un tempo si riteneva che le cimici potessero diffondere molte malattie da virus e parassitarie, ma indagini condotte con molta accuratezza hanno dimostrato che ciò non corrisponde a verità. Esse possono ospitare germi i quali conservano la loro virulenza anche per lungo tempo, ma non sono trasmettitrici normali, come invece trasmettitore normale di taluni agenti patogeni è il pidocchio. Ciò non significa che non siano pericolose, che non contribuiscano, sia pure in maniera limitata, alla diffusione di talune malattie, anche molto gravi. Comunque l'infissione del rostro e l'inoculazione di saliva cagiona sempre papule pruriginose che possono scomparire in breve tempo ma, a seconda degli individui, anche accrescersi, rimanere attive per settimane, e quando spariscono, nella zona di infissione del rostro rimangono noduletti duri che permangono per lungo tempo.
La lotta contro questi insetti molestissimi e pericolosi, non è facile, poiché si annidano in fessure, pertugi, spaccature, dove non è agevole raggiungerli neppure con sostanze chimiche gassose; Daltronde se vengono raggiunti gli individui adulti o allo stato preimmaginale, non sempre vengono colpite le uova protette dal loro guscio resistente.